Pasta al pesto

Il freddo sta lentamente uccidendo il mio basilico, e io, che sono di cuore buono e non sopporto vederlo soffrire inutilmente, metto fine alla sua lenta agonia pestandolo ben bene nel mio mortaio IKEA nuovo di pacca (non avrei potuto immaginare inaugurazione migliore!).

Ovviamente, tanto per non smentirmi, tradisco subito la tradizione che vuole inderogabilmente il basilico ligure. Il mio basilico è nato e cresciuto in romagna, e non mi pare proprio il caso di discriminarlo per questo.

Il risultato è proprio buono. Meglio di qualsiasi altro pesto assaggiato finora al restaurant (di provenienza ignota, ma sicuramente industriale).

Ingredienti:

  • basilico romagnolo: 12 foglie

  • pinoli di pineta romagnola: 20g

  • parmigiano reggiano grattugiato (vabbè, sconfiniamo in emilia): 1 cucchiaio

  • pecorino giglio sardo grattugiato (sta diventando una ricetta nazionale!): 1 cucchiaio

  • olio extravergine di oliva calabrese (a casa ho questo, un bel toscano legnoso e una latta presa a Rodi, l'olio delle mie parti non mi piace, è troppo leggero): 3 cucchiai

  • sale

Procedimento:

Pulisco le foglie di basilico con un panno (acqua, vade retro! se no il profumo finisce giù nel tubo), le metto nel mortaio con i pinoli, un pizzico di sale e due cucchiai di olio e pesto bene bene fino ad ottenere una pappetta verdognola e sfilacciosa.

Aggiungo i due formaggi, mescolo con un cucchiaio e lubrifico con un altro po' di olio.

Mi raccomando, questo sugo NON VA COTTO! Non osate metterlo in padella e saltarci la pasta sul fuoco! Su questo non si discute.

Io ho versato il pesto in una bella terrina capiente, ho aggiunto gli spaghi scolati al dente e ho dato una bella rimescolata generale.