L’allergia al nichel si manifesta con la comparsa di macchie rosse, ruvide e prurito quando si viene a contatto con questa sostanza che il corpo percepisce come estranea. I disturbi possono essere anche più seri di tipo gastrointestinale, ginecologici, urinari o neurologici. Pertanto, è un’allergia da non sottovalutare e a provocarla non sono solo oggetti di bigiotteria che contengono nichel.
Difatti, anche in molti cibi è presente questo metallo, che in realtà si trova un po’ dappertutto. Quindi, chi soffre di questa allergia noterà spesso i sintomi sopra menzionati, inizialmente anche senza capire che a causare il tutto è proprio il nichel. La diagnosi deve infatti essere fatta tramite una visita specialistica per capire se effettivamente si tratti di allergia al nichel, e se da dermatite da contatto o dovuta all’assunzione di determinati cibi.
In ogni caso, oggi vedremo cos’è questa allergia, cosa la provoca e soprattutto i cibi che lo contengono in modo da evitare di mangiarli per non stare male. Inoltre, chiariremo anche il percorso da seguire per capire se si soffre davvero di questa allergia anche se, quando appaiono i sintomi, sarà meglio consultare un medico.
Cos’è l’allergia al nichel e cosa la provoca
L’allergia al nichel colpisce circa il 20% della popolazione e a provocarla non sono solo gioielli di bigiotteria come orecchini, collane o orologi. Spesso chi è allergico a questo metallo, inizia a manifestare i sintomi anche con il semplice contatto con monete, stoviglie, saponi, cosmetici e detersivi. Senza contare alcuni cibi.
Infatti, il nichel è presente anche in questi, nell’acqua e in tanti altri oggetti di uso comune fra cui, non solo gioielli ma anche accessori come chiavi, occhiali o cinture. Di solito, si può trovare anche in oggetti metallici come stoviglie e pentole e, infine, come detto, nei prodotti per la cura della persona (in questo caso, leggendo l’etichetta si capirà se lo contengono).
Ma ci sono moltissimi cibi che lo contengono e che quindi dovremmo evitare di mangiare, soprattutto se sappiamo di avere questa allergia che ci comporta la comparsa di macchie rosse, ruvide e prurito, solitamente, oltre che altri sintomi che potremmo confondere con altri disturbi. Un consiglio potrebbe essere quello di annotare tutto ciò che si mangia per capire cosa effettivamente provoca questi sintomi, in modo da eliminarlo.
I cibi da non mangiare quando si ha allergia al nichel
Il nichel è presente in moltissimi cibi che quindi dovremmo evitare di mangiare. Sono particolarmente ricchi di questo metallo, infatti: alcuni vegetali e frutti; prodotti lievitati da forno; legumi come lenticchie e piselli; frutta secca come arachidi; pesce come quello azzurro, aringhe ma anche molluschi e ostriche; soia; asparagi, cipolla, pomodori, funghi, rabarbaro, cavoli e cavoletti di Bruxelles.
Uva sultanina, pere; farina di mais e farina di avena; tè, cacao e cioccolato; cibi in scatola. Molti di questi li mangiamo anche quotidianamente e nelle persone con allergia grave possono causare anche reazioni allergiche indesiderate. Purtroppo non è possibile stabilire in quali altri cibi sia presente questo metallo perché molto dipende, per esempio nel caso di frutta e verdura, dal terreno in cui sono stati coltivati.
Ma anche dall’uso di antiparassitari e dalle attrezzature usate. Se però si notano dei sintomi quando si mangiano questi cibi, il medico potrebbe prescrivere una dieta a basso contenuto di nichel. A quel punto sarà importante anche fare attenzione alle posate, agli utensili, alle stoviglie che si useranno per il pasto.
I sintomi che devono far pensare all’allergia al nichel
Oltre alla comparsa di macchie rosse, ruvide e prurito, il soggetto potrebbe manifestare anche altri sintomi. Infatti l’allergia da contatto è solo uno dei tanti sintomi che si potrebbero manifestare perché altri sono di natura extracutanea. Fra questi infatti, la persona che ha l’allergia potrebbe manifestare stanchezza, malessere, spossatezza. Ancora, problemi di tipo gastrointestinale.
Possiamo per esempio fare riferimento a gonfiore e dolore addominale quindi crampi, diarrea, stipsi. Frequenti sono anche comparsa di afte e gengiviti. Molti pazienti lamentano anche bruciore e cistite, quindi problemi di tipo urinario o ginecologico (candida, prurito, perdite). Poi, sempre di tua extracutanea sono altri sintomi legati alla perdita dei capelli e alla fragilità delle unghie.
Infine, l’allergia al nichel potrebbe comportare anche disturbi di natura neurologica quindi cefalea, vertigini e capogiri, ma anche formicolii agli arti e crampi. Quindi, è bene identificare se si tratta di un’allergia da contatto oppure da ingestione di cibi che contengono questo metallo. La prima si verifica quando si sta a contatto con oggetti che contengono nichel, per la seconda invece la diagnosi è più complessa.
Conclusione
Se l’allergia al nichel è provocata proprio da alcuni cibi, allora l’unica strada percorribile è una dieta in cui prima si eviterà di mangiare quelli che contengono questo metallo per 1-3 mesi, per poi reintrodurli uno alla volta in modo da capire quali effettivamente siano nocivi e provochino la sintomatologia. Come visto il nichel è presente in tanti cibi e probabilmente anche in altri, che è difficile stabilire con precisione quale sia quello che danneggia la salute del paziente.
Oltre a seguire una corretta alimentazione evitando questi cibi X, ai pazienti è richiesto di non utilizzare utensili che contengano questo metallo per cucinare gli alimenti. Fare attenzione quindi alle stoviglie e alle posate quando si mangia. Infine, evitare anche di fumare sigarette che anche contengono il nichel e fare attenzione ad oggetti e bigiotteria.